Ciao!

sono Valter Romani

Forse già mi conosci per via della mia scarpa destra rossa 61ik, ma poco importa…

1-vercity di Valter Romani


e sono qui per presentarti la mia ultima Creatura

1-vercity di Valter Romani

Dove nasce l'idea

L’idea che ha portato alla nascita di questo progetto, in un momento in cui chi mi conosce sa che di progetti da portare avanti ne ho già diversi ed importanti, nasce da una serie di esigenze.

La prima di queste è di stampo egoistico. Per far crescere costantemente i miei progetti ho costantemente bisogno di collaboratori di livello, di manager, di professionisti a cui delegare parte delle cose che faccio.

Il problema è che nel mercato del lavoro, come molti miei colleghi imprenditori sanno, questa è merce rara. E come dico spesso nei corsi in cui insegno la delega, la prima sciocchezza da evitare è: delegare persone non all’altezza, perché oltre a non ottenere ciò che vogliamo, alimenteremo una bassa autostima nel delegato.

La seconda esigenza nasce dalla necessità di mollare definitivamente l’attività che ho svolto per anni di aiutare come consulente altre imprese a sviluppare e a crescere. Quindi ho pensato che il…

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Primo obiettivo di
1-verCity

è rendere ogni
I
mprenditore
il primo
Coach
della sua Azienda

E allora pariamo di...

Business Coaching

“Le aziende sono fatte di persone” ergo… 

non puoi guidare Aziende se non sei prima capace di guidare le Persone”

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Pensare di entrare in un’azienda per fare pianificazione strategica, controllo di gestione, budgeting, ottimizzazione dei processi, senza preoccuparsi se le risorse umane sono all’altezza di mettere in atto un tale cambiamento, un tale
innesto di nuova conoscenza…

È come pensare di partire con un aereo per una traversata oceanica senza preoccuparsi di valutare se il motore è affidabile e se ha sufficiente potenza e autonomia per arrivare dall’altra parte dell’Oceano.

Ci si potrebbe trovare a metà del tragitto senza possibilità di andare avanti né di tornare indietro. Nel caso dell’aereo questo vuol dire precipitare, nel caso del business significa… precipitare.

E allora pariamo di...

Personal Coaching

Un vecchio detto dice: “Non puoi Guidare gli altri se… non sei prima il Leader di te stesso”

Specialmente all’interno di una scuola che, come leggerai nel seguito, ha tante e tali peculiarità da renderla UNICA nel suo genere.

Il primo livello di 1-verCity è quindi aperto a tutti coloro che, tra imprenditori, professionisti o persone di qualsiasi estrazione, vogliano mettere al centro della loro vita la crescita personale.

Con SelfCoaching intendiamo quindi crescita personale in ogni ambito: privato, lavorativo, professionale o imprenditoriale.

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Ma cosa ha di speciale1-vercity di Valter Romani?

È la prima UniverCittà nata per formare

ChangeCoach

di Successo

Ma cosa vuol dire UniverCittà? È questo un termine da me coniato fondendo due concetti: quello di città, emblema di community organizzata e quello di università, emblema di formazione organizzata.

La città con le persone che la compongono viene per noi prima della formazione. Senza la “presenza” dell’uomo nello spirito e nel corpo, nulla di concreto può trovare realizzazione.

E cosa intendo per Change Coach? È un coach capace non solo di formare le persone ma anche di avviare in loro e condurre con loro un processo di cambiamento, di tras-formazione.

È capace soprattutto tramite la trasformazione delle persone di portare il miglioramento nelle organizzazioni, che siano imprese, enti o altro.

Ma come si

crea

Il Cambiamento?

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Per usare una metafora culinaria intendo dire che la ricetta è complessa, laboriosa, ma i singoli passaggi non sono difficili da implementare.

ci vuole:

Conoscenza di sé

Chi sono, cosa voglio, perché lo voglio…

giusto mindset

saper generare i giusti pensieri

risorse interiori

determinazione, proattività, resilienza…

sapere

formazione, studio

saper fare

la competenza per agire bene

giuste abitudini

la competenza per agire bene

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un bravo coach

Il mio grande

Perché”

Ogni idea, per poter diventare una grande impresa, ha bisogno di superare ostacoli e difficoltà. Se non si è dotati di una grande motivazione, o per meglio dire, di un grande perché, le possibilità di farcela sono poche. 

 

Al fine di farti comprendere cosa ci sia dietro la mia decisione di avviare un progetto che in 27 anni di attività di formazione e coaching ho sempre pensato di mettere in atto ma poi ho sempre rimandato, devo raccontarti qualcosa di importante di me. 

Ho iniziato ad avere rapporti con l’insegnamento che avevo 23 anni e non ero ancora neanche laureato. Studiavo ingegneria e, avendo superato già gli esami di elettronica, ottenni una cattedra annuale all’Istituto Tecnico Industriale.

Fu lì, a contatto con ragazzi che avevano solo 6 o 7 anni meno di me, che mi resi conto di quanto fosse difficile insegnare a ragazzi che ormai avevano un basso livello di autostima circa le loro capacità di apprendimento.

Lì divenni anche consapevole di quanto fosse inadeguato all’insegnamento almeno l’80% dei docenti. Nacque così la passione in me dello studio dell’apprendimento e dell’insegnamento efficace che poi divenne passione nella formazione agli adulti.

Ogni idea, per poter diventare una grande impresa, ha bisogno di superare ostacoli e difficoltà. Se non si è dotati di una grande motivazione, o per meglio dire, di un grande perché, le possibilità di farcela sono poche.   

dall’insegnare al formare

Da adulto, ormai inserito nel mondo del lavoro, conobbi il mondo della crescita personale e cominciai a seguire corsi. Erano i primi anni 90 e non ero soddisfatto di quello che facevo. Volevo avere successo nella vita.

Conobbi la PNL e cominciai a studiare il comportamento umano, la comunicazione, l’efficacia operativa e mi appassionai a tal punto da voler diventare io stesso un formatore.

Ma la mia predisposizione allo studio acquisita ad ingegneria mi portava ad approfondire sui libri quello che imparavo nei corsi. Questo mi diede l’opportunità di comprendere molto più a fondo ciò che nei corsi trovavo trattato troppo superficialmente.

Frequentai una marea di corsi dei più grandi formatori al mondo, Robbins, Cialdini, Goleman, Tracey, … La cosa strana era che ai corsi spesso incontravo altri amici che frequentavano come me tutto il meglio della formazione che potevano.

Sempre nell’ottica di “stressare il sistema” al fine di capirne i limiti (altra prerogativa di noi ingegneri) tentavo di comprendere quale fosse il limite di applicabilità di tutta quella conoscenza a cui attingevo.

Notai che il problema, che pensavo essere solo mio, della difficoltà di applicare nella vita di tutti i giorni quello che apprendevo nei corsi, era di tanti, forse di tutti. Decisi di diventare un formatore nella speranza di superare l’ostacolo.

Come formatore avevo dalla mia anche l’esperienza di insegnante di scuola. Lì dei risultati positivi interessanti ero riuscito ad ottenerli, ma solo grazie all’osservazione continua dell’effetto sui ragazzi del mio insegnamento.

L’applicazione continua del modello “Plan Do Check Act” (il ciclo di Deming), mi aveva permesso con il tempo di costruirmi un modello di insegnamento personale efficace per quei ragazzi. Lì capii che la formazione senza follow up non serve a nulla.

La Scuola Perfetta

Per questo motivo in questi 27 anni di esperienza formativa non ho mai creato una mia vera scuola come ce l’hanno altri miei colleghi formatori, nati come me negli anni ‘90. In questi anni ho comunque fatto tantissima formazione ma sempre in contesti in cui potevo essere presente con continuità e sviluppare un valido follow up. Contesti in cui potevo vagliare con costanza gli effetti della mia formazione.

Ho formato quindi le risorse umane nelle mie aziende, in ogni ambito. Ho formato imprenditori, manager, dipendenti di aziende di ogni settore, ma sempre su percorsi di lungo periodo. Solo facendo così ho vissuto la grande soddisfazione di vedere trasformare la teoria che spiegavo in risultati.

Nel frattempo continuavo a studiare in tanti ambiti diversi: la comunicazione, l’economia, la psicologia, la sociologia, il marketing… e a scrivere libri (che potete trovare su internet) in altrettanti ambiti.

Così nella mia mente prendeva man mano forma la mia scuola perfetta. Man mano che osservavo il mondo della formazione e ne individuavo i difetti, la mia idea di scuola si perfezionava.

Allo stesso tempo si rinsaldava in me la convinzione che la formazione così come viene erogata ancora oggi, al di là di soddisfare una mera curiosità di sapere nel discente, non serve a niente, cioè non genera i risultati che promette.

Per concludere, oggi ho accumulato tanto di quel sapere interdisciplinare da conoscere pochissime persone con una conoscenza vasta come la mia.

La mia esperienza imprenditoriale e consulenziale mi porta ad avere una notevole competenza nel fare impresa. Per di più sono CEO e Founder di tre S.p.A. Aggiungiamoci che comincio ad avere un’età, per cui mi sono detto…

Quando?

Se non ORA?

La mia esperienza imprenditoriale e consulenziale mi porta ad avere una notevole competenza nel fare impresa. Per di più sono CEO e Founder di tre S.p.A. Aggiungiamoci che comincio ad avere un’età, per cui mi sono detto…

Nello scrivere questa brochure, un po’ diversa dall’usuale, diciamo metà brochure e metà guida, mi pongo la sfida di ottenere un primo piccolo obiettivo che è quello di insegnarti a non comprare più cose che non possono per definizione portarti al successo. E ti spiegherò fra breve cosa intendo.

Il secondo obiettivo è quello di renderti edotto rispetto a quelli che ritengo essere i problemi più gravi della formazione come viene erogata oggi, poco propensa a trasformare il sapere in azione e quindi in risultati. Mentre ti spiegherò i problemi ti mostrerò le mie soluzioni. 

A questo punto mi aspetto che se le mie soluzioni dovessero sembrarti convincenti, nel caso tu abbia avuto mai il desiderio nella vita di raggiungere il successo che meriti, e nel frattempo non abbia perso le speranze, che mi contatti. Parliamone. Hai il mio numero sull’ultima pagina di copertina. Magari possiamo ancora fare qualcosa insieme.

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Impara a conoscere

il tuo Nemico!

Purtroppo è così. Un vero coach è nemico. Nemico di una delle cose a cui più tieni nella vita: la tua zona comfort. Una cosa che ti è così cara che in passato hai veramente combattuto contro tutto e tutti pur di difenderla.

Per questo motivo se sceglierai di seguirmi io diventerò il tuo nemico numero uno. E del resto diffida di quei coach che ti blandiscono per paura di perderti come cliente. È come il medico che non ti opera quando è necessario per evitarti di soffrire le pene dell’operazione.

In queste due pagine trovi alcuni elementi per capire chi siamo: i valori, la vision e la mission.

I VALORI

Sono convinto che nel cuore di ognuno di noi sia scritta a fuoco la differenza tra bene e male. Sono convinto che non serva spiegare cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Con questo nuovo concept di formazione mi pongo l’obiettivo di mettere al centro della nostra vita la cultura dell’etica e di formare figure capaci di guidare prima se stessi, poi gli altri, che siano queste persone, comunità, aziende o istituzioni.

La VISION

Tutto ciò che cerchiamo di sviluppare in Progetto61, il contenitore all’interno del quale è nata 1-verCity, riconduce ad una grande visione: quella di riuscire con il buon esempio e il duro lavoro a ridare speranza a questo Paese e alle persone che lo popolano.

Vogliamo alimentare negli italiani la speranza di diventare un Paese in cui l’impegno, il risultato, il merito e il lavoro diventino l’unico modo di assurgere ai migliori ruoli che la società ha da offrire ai suoi cittadini.

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La MISSION

La mission di questa scuola è quella di creare crescita e sviluppo per le persone, le nostre famiglie, le nostre aziende, il nostro Paese.

Intendiamo perseguire questa mission sviluppando una community formata da una nuova generazione di coach e di leader capaci di dare nuovo impulso al Paese.

Parliamo della figura del Change Coach, il coach capace di favorire il cambiamento all’interno dei contesti in cui opera partendo dalle persone.

Questo grazie ad una metodologia che parte dall’assessment scientifico psico-attitudinale delle singole persone per arrivare ad una visione sistemica dei gruppi.

Ma partiamo dal

PERCHÉ...

LA FORMAZIONE

Di solito

NON

FUNZIONA

Se hai un attimo...

te lo spiego io

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

Manca il follow Up

La più grande illusione della formazione è legata alla speranza che una persona che torna a casa dopo un corso abbia la determinazione di mettersi sin da subito a studiare con costanza al fine di trasformare quanto ha imparato in azione e risultati.

L’esperienza ci insegna invece che la percentuale di partecipanti che di ritorno da un corso mette in pratica quello che ha imparato è inferiore al 5%.

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C’È SEMPRE

Per questo motivo 1-verCity adotta una metodologia tramite la quale, quando alla fine del corso online si va in aula, i concetti sono già stati assorbiti precedentemente e applicati nell’attività di laboratorio.

La formazione è altresì erogata tramite frequentazione assidua su vari canali di comunicazione. Ciò fa sì che l’interazione sia costante e ripetuta. In questo modo il docente riesce a percepire lo stato di assimilazione dei contenuti e modulare l’erogazione in modo efficace.

Ma lo strumento più potente inserito in 1-verCity è il laboratorio, uno strumento formativo atto a tradurre i contenuti teorici in attività pratica.

Del resto a cosa serve sapere qualcosa di nuovo se non si sa come metterla in pratica?
Il sapere se non diventa fare non ha nessuna possibilità di diventare risultato.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È incoerente

Quante volte ti sei ritrovato davanti ad un medico con la sigaretta accesa o ad un dietologo in sovrappeso? Quante volte ti è capitato un personal trainer in palestra visibilmente fuori forma? E quante volte un insegnante che non sapeva spiegare?

A me è capitato di incontrare business coach che l’unica impresa che avevano avuto nella vita era quella con la quale vendevano la formazione. Come mi è capitato di incontrare coach che cercano di guidare gli altri mentre la loro vita è un casino. Ho sentito da queste persone tante parole ma ho visto pochi risultati.

A tal riguardo mi sovviene una frase che trovi nel libro di Covey: “Quello che sei mi urla così forte nelle orecchie che non riesco a sentire quello che dici”.

1-vercity di Valter Romani

Per quanto mi riguarda, io prima di essere un ingegnere, un formatore, uno psicologo, un sociologo, un biologo, un economista e un consulente mi ritengo un imprenditore.

Le prime cose le ho studiate sui libri e poi applicate. L’altra, essere imprenditore, l’ho imparata rischiando, facendo, vincendo e anche sbagliando. La coerenza per me è tutto in ogni cosa che faccio.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È ONE SHOT

C’era un detto un tempo che diceva “Paganini suona una volta sola”. Nei corsi di formazione purtroppo funziona così: la musica viene suonata una volta sola. 

Ora ti faccio una domanda: “Ma tu saresti capace di cantare una canzone dopo averla ascoltata una sola volta? O peggio, saresti capace di imparare a suonare la chitarra solo ascoltando uno che suona un brano?”

Ma allora secondo te quando la gente si iscrive ad un corso di due giorni sul time management o sulla comunicazione efficace, cosa si aspetta di ottenere in termini di trasformazione una volta tornato a casa?

Il miglioramento richiede tempo e ridondanza. I giapponesi usano un concetto più completo: kaizen, che vuol dire miglioramento costante. Il kaizen richiede azione costante, ripetuta, ridondante.

Senza la ridondanza la formazione serve solo a soddisfare la curiosità, ma questo può essere solo l’ingrediente che mette in moto le cose, di certo non quella che le mantiene in movimento.

1-vercity di Valter Romani

È RIDONDANTE

C’è un altro detto latino che dice “Repetita juvant”, cioè la ripetizione giova, sottintendendo appunto che è utile sia alla memorizzazione che alla comprensione.

La metodologia usata da 1-verCity nella trasmissione del sapere è appositamente distribuita tra webinar, video, audio, post social, messaggi, dispense, libri, aula, ma soprattutto diffusa multidisciplinarmente nei vari corsi. Ogni concetto acquisito diventa conoscenza di base per i successivi.

Anche noi in 1-verCity sfruttiamo i weekend per la formazione, ma lo facciamo in fase conclusiva, una volta assimilati i concetti, per fare recap, ulteriore laboratorio e palestra di coaching. È essenziale che il formatore guardi negli occhi dal vivo i suoi discenti, ma meglio farlo alla fine del processo per verificare che tutti abbiano capito.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È STANDARD

C’è un fatto che ormai hanno capito anche a scuola, luogo di apprendimento per definizione, ma ahimé antico nei contenuti e nella modalità di erogazione. Hanno capito che ogni alunno è diverso dall’altro.

Siamo ancora al misero piano B che consiste nell’introduzione dell’insegnante di sostegno, ma questo porta a pensare che forse la responsabilità dell’apprendimento deve essere di chi insegna e solo secondariamente di chi apprende. La formazione non tiene mai conto del fatto che i discenti sono persone diverse tra loro, con diverse competenze, attitudini ed esperienze.

Quando insegnavo a scuola mi ricordo che ero circondato da colleghi costantemente ossessionati dall’obiettivo di terminare di spiegare il programma. E si lamentavano del fatto che i loro studenti non studiassero.

L’incapacità di comprendere la differenza tra un verbo perfettivo e uno imperfettivo è proprio della nostra cultura ma non ad esempio di quella russa. Lì esistono le cosiddette coppie aspettuali che distinguono i verbi che sottintendono il raggiungimento di un risultato dal verbo analogo che non lo sottintende.

Per capirci meglio, sono coppie aspettuali “curare/guarire”, “andare/arrivare”, “studiare/imparare”, “spiegare/insegnare”. In ognuna delle coppie solo il secondo verbo sottintende il raggiungimento di un risultato.

Studiare non ha a che vedere con il risultato di apprendere. Io posso studiare senza apprendere. Così è per il verbo spiegare che non è detto che implichi che io ti abbia insegnato e che tu abbia imparato. Cioè che io sia stato capace di farti capire quello che ho spiegato.

Si va a scuola non per apprendere. Quello lo possiamo fare da un libro. Si va a scuola per trovare una guida, cioè un bravo insegnante che ci guidi nell’apprendimento.

1-vercity di Valter Romani

È PERSONALIZZATA

È proprio partendo dal presupposto che ogni discente è diverso dall’altro che in 1-verCity cerchiamo di offrire ai partecipanti tutti quegli strumenti utili a personalizzare la formazione erogata sulle proprie caratteristiche psico-attitudinali.

Sono quindi previste diverse batterie di test psicometrici che durante tutta la parte dedicata al Self Coaching permetteranno al formatore, che nel caso specifico è anche psicologo ed esperto di psicometria, di personalizzare l’erogazione sulla base dei profili suddetti.

Il partecipante a sua volta otterrà un primo beneficio legato ad un maggiore livello di consapevolezza di sé, seguito da una comprensione a livello più profondo della materia, nonché dal sapere che nella sua futura attività di coaching disporrà di strumenti più versatili e potenti nel supportare i propri coachee.

Cosa fondamentale è che proprio perché siamo prima di tutto in una scuola di Self Coaching, il responso del test sarà uno strumento usato attivamente dal partecipante per la costruzione del suo percorso di crescita personale piuttosto che un mero strumento ulteriore di conoscenze inutilizzate.

La profonda conoscenza di sé è la più grande risorsa che questa scuola mette a disposizione dei propri studenti. Questo aspetto, unito alla conoscenza del concetto di sfera di influenza applicato al proprio caso personale, può aumentare di molto il senso di controllo nella propria vita e le possibilità di successo.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È VINCOLATA AD UN LUOGO

Frequentare un corso in un luogo insolito e lontano da casa se da un lato favorisce l’allontanamento dagli schemi e dagli ancoraggi vincolanti che ci ostacolano dall’uscire dalla nostra zona comfort, dall’altro porta con sé un problema.

Tutte le volte che viviamo un’esperienza emozionante, questa si ancora con il luogo e le persone che erano lì con me. Questo vuol dire che rivedere quel luogo o incontrare quelle persone favorirà in me il recall di quella bella emozione e mi aiuterà altresì a ricordare quanto appreso in quel contesto.

Se quindi volevo usare l’ancoraggio come strumento di recall delle informazioni apprese, purtroppo questo ancoraggio sarà lontano al momento del bisogno. Per questo motivo, se da un lato propendo verso la formazione in aula per una questione di contatto fisico, dall’altro propendo verso la formazione online per una questione di ancorare ad un luogo familiare il nuovo apprendimento.

1-vercity Валтера Романі

È IMMANENTE

Quando dico che 1-verCity vuole essere immanente nell’erogazione, mi pongo come obiettivo di ancorare l’apprendimento ai migliori luoghi della nostra vita.

Da un lato i luoghi che viviamo di più come la propria casa o l’ufficio, dall’altro voglio lasciare la possibilità di esplorare luoghi nuovi come un’aula di formazione o anche, perché no, luoghi inusuali come un bosco.

Con l’obiettivo di erogare una formazione immanente intendo darti la possibilità di fruire di qualcosa che è in ogni luogo e in ogni momento, cioè con te e intorno a te.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

TI ABBANDONA

Troppo spesso le promesse ricevute in fase di acquisto vengono disattese una volta terminata l’esperienza formativa.

Quando diciamo che 1-verCity prima di essere una scuola è una community, intendiamo proprio il fatto che molti di noi prima ancora che condividere la scuola ha giò condiviso esperienze imprenditoriali, amicali, lavorative, …

1-vercity Валтера Романі

È fedele

Anche in questo 1-verCity si differenzia dalla visione tradizionale della formazione, in quanto essa non consta solo di formazione ma anche di momenti di laboratorio di attuazione pratica, di coaching dal vivo, lavoro di gruppo, canale video, pillole video e audio…

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È LINEARE

Da bambini le nostre attività appaiono disordinate. Il gioco così come lo porta avanti un bambino in età prescolare è l’espressione massima della sua creatività. A quell’età il bambino non ama i giochi strutturati da regole.

Tu gli dai un pupazzo e dei giochi accessori e lui si inventa una storia. Quando riprende a giocare con quegli elementi, ecco che la storia cambia. La struttura apparentemente caotica delle sue azioni rispecchia invece la magica struttura della sua rete neurale, un coacervo fitto di miliardi di neuroni connessi in modo apparentemente casuale in triliardi di connessioni neurali.

Nel momento in cui il bambino passa alla scuola elementare il suo mondo si stravolge. Lì la vita, la conoscenza, l’esperienza, tutto acquisisce una struttura sequenziale. L’alfabeto è sequenziale, i numeri sono sequenziali, la storia è sequenziale, anche la geografia che invece è 2D e 3D per definizione, diventa sequenziale nell’erogazione.

La domanda che ci dovremmo porre al fine di espandere il nostro percorso di ricerca, dovrebbe essere la seguente: come mai, se il cervello dell’uomo è permanentemente reticolare ad un certo punto entriamo in un mondo forzatamente sequenziale? La risposta è semplice. Il mondo è più facile da spiegare se è sequenziale ma rimane più facile da capire se è reticolare. Purtroppo spiegare “in reticolare” è cosa molto complessa che lasciamo ai formatori esperti. Rimane il fatto che abbiamo portato in secondo piano l’apprendimento del bambino a vantaggio della comodità esplicativa dell’adulto. Purtroppo questa deviazione la troviamo anche nella formazione dell’adulto, compresi i percorsi di crescita personale.

1-vercity Валтера Романі

È RETICOLARE

L’obiettivo più ambizioso della nostra scuola è proprio quello di ricreare un’erogazione quanto più reticolare possibile, cercando di creare interconnessioni tra le varie discipline.

Otteniamo ciò alternando teoria, pratica e coaching, e facendo della rottura di schema l’asse portante di tutto il percorso formativo. Notate come la stessa parola “percorso”, da cui non si può prescindere, richiami al concetto di linearità e sequenzialità.

È chiaro che questo ritorno alle radici della conoscenza non è scevro da stress. Si tratta infatti di invertire uno schema di apprendimento, quello lineare, ormai consolidato con la crescita. Ma è un problema principalmente a carico del docente e meno del discente che al più può trovare difficoltà nell’organizzare gli appunti.

Quello che mi aspetto da una modalità di erogazione più reticolare è una più facile comprensione dei contenuti, una loro più agevole assimilazione e un più facile richiamo dei concetti quando sarà necessario ricordarli. A livello neurologico a tutto ciò conseguirà un’agevolazione dell’attività di costruzione sinaptica.

 

 

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È Teorica

Per quanto la teoria sia importante per comprendere le basi della conoscenza, il partecipante ad un corso intensivo di solito ha delle aspettative concrete che lo portano a pensare che ciò che imparerà sarà di uso immediato una volta a casa.

Purtroppo se ti è già capitato di frequentare corsi intensivi che siano di ballo, di cucina o di time management, avrai capito con l’esperienza che non è assolutamente così. Perché apprendere il sapere non è come apprendere il fare.

Saper fare richiede tempo e applicazione pratica costante, tutte cose che non puoi ottenere in un corso one shot che non prevede follow up. La prima volta che ascolti un concetto illuminante sicuramente questa cosa genera motivazione e consapevolezza che da ora in poi potrai ottenere di più dalla vita. Nuova conoscenza vuol dire nuove possibilità. Ma nuova possibilità non vuol dire necessariamente nuovi risultati. Per ottenere nuovi risultati dovrai fare nuove azioni. Ma per poter fare nuove azioni hai bisogno di costruire un nuovo mindset. Questa cosa richiede elaborazione della nuova conoscenza al fine di poterla calare nella realtà della tua vita. Una volta creato il nuovo mindset allora otterrai nuovi pensieri che ti suggeriranno nuove azioni che ripetute con costanza genereranno quelle nuove abitudini che sono necessarie per ottenere stabilmente i nuovi risultati che desideri.

1-vercity Валтера Романі

È PRATICA

Una delle peculiarità di 1-verCity è la pedissequa applicazione pratica nella vita reale dei principi teorici appresi. Il nostro mantra è “creare risultati attraverso la creazione del giusto mindset”. I pensieri saranno la giusta conseguenza del giusto mindset.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

UNIDIREZIONALE

La formazione è da sempre considerata un trasferimento di conoscenza che va dal docente al discente, cioè un fenomeno prettamente unidirezionale.

La mancanza di partecipazione attiva da parte del discente rende però la formazione tendenzialmente noiosa e difficile da seguire su un periodo lungo quale può essere una giornata intera o un weekend.

L’unidirezionalità inoltre tende ad alimentare ricorsivamente una posizione passiva del discente, che non partecipando attivamente alla costruzione del suo sapere, coltiva il senso di dipendenza dal formatore.

Crescita personale vuol dire indipendenza. L’effetto catartico che a volte l’insight genera nel partecipante che impara cose nuove, se non è accompagnato da un piano di follow up che sposti il focus del discente verso il centro di sé stesso, tende a generare dipendenza verso il formatore.

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È interattiva

L’interazione multicanale su cui è centrata 1-verCity, richiama costantemente il focus del discente sull’agire.

Agire è fondamentale se si vuole sviluppare il senso di controllo sulla propria vita. Inizialmente ha poca importanza se questo agire genera il risultato desiderato. E’ importante però partire se ci si vuole scrollare di dosso la passività.

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È Teorica

Anche se non è sempre così, lo stereotipo che la formazione si porta dietro, ereditato dalla scuola, è quello che imparare è un’attività dura e complessa.

Purtroppo, come raccontavo prima, alcune persone si portano dietro sin dall’infanzia la convinzione di non essere all’altezza di apprendere con facilità. E’ facile comprendere che sono pochi quelli che con questo tipo di convinzione si approcciano alla crescita personale.

Di solito chi non ha fiducia nelle proprie capacità di apprendimento è probabile che rifugga la formazione in tutte le sue forme. Ma comunque capitano persone che, consapevoli di questo limite, decidono di sfidare le loro credenze limitanti nel tentativo di rovesciare lo schema limitante.

1-vercity Валтера Романі

È Facile

L’aspirazione massima di 1-verCity è quella di essere semplice e fruibile anche dai ragazzi sin dall’età adolescenziale.

Sfatare la credenza che la formazione sia complessa è un obiettivo importante da raggiungere affinché sempre più persone si avvicinino alla crescita personale.

Ne va infatti della ripresa del Paese in quanto è innegabile che questa sia strettamente correlata alla crescita dei singoli.

 

NON FUNZIONA

LA FORMAZIONE

PERCHÉ...

È fredda

Con questo termine intendiamo parlare della temperatura emotiva del contesto in cui si svolge la formazione, che a sua volta dipende dalla temperatura emotiva dei partecipanti.

Con il concetto di temperatura emotiva intendo una sommatoria di aspetti umorali come la cordialità, la socialità, la voglia di interagire, ascoltare, comprendere, l’entusiasmo, la positività.

Quando si partecipa ad un corso di formazione spesso ci si trova isolati in mezzo a tanti sconosciuti e questo rende l’esperienza meno fruibile oltre a creare un ancoraggio negativo.

Al contrario, tutte ciò che aiuta il partecipante a sentirsi a suo agio e ad alzare la sua temperatura emotiva, costituisce un fattore importante nell’ancorare positivamente l’esperienza e motivarlo a continuare il suo percorso di crescita personale.

1-vercity Валтера Романі

È accogliente

Prima ancora di entrare nel mondo della formazione di 1-verCity il partecipante entra di solito a far parte della nostra vasta community.

L’uso delle chat e dei canali social, ancor prima che ci sia interazione in aula, crea relazione e affiatamento tra i partecipanti, che una volta in aula spesso già si conoscono.

1-vercity di Valter Romani

IL programma

Della

Scuola

Il programma della scuola si divide in

3 periodi annuali

Primo Anno

Self Coaching

Secondo Anno

Personal Coaching

Terzo Anno

Business Coaching

Responsabile della formazione

Valter Romani

Founder e CEO di 61-Project S.p.A.

  • Ingegnere elettronico ad indirizzo informatico
  • Laurea triennale in Scienze della Comunicazione
  • Laurea magistrale in Scienze della Comunicazione
  • Pubblica e d’Impresa
  • Laurea triennale in Economia e Gestione delle Imprese
  • Laurea magistrale in Management
  • Laurea magistrale in Psicologia del Lavoro e delle Imprese
  • Abilitato Psicologo
  • Laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione
  • Abilitato Biologo
  • Abilitato Promotore Finanziario
  • Abilitato Agente Immobiliare
  • Abilitato Mediatore Civile
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